La Legge di conversione n. 27 del 24 aprile 2020 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia) ha previsto all’art. 78 alcune misure in favore del settore agricolo e della pesca.

Ci occupiamo qui dell’articolo 2-duodecies secondo il quale “I prodotti agricoli e alimentari a denominazione d’origine protetta o a indicazione geografica protetta, inclusi i prodotti vitivinicoli e le bevande spiritose, possono essere sottoposti a pegno rotativo, attraverso l’individuazione, anche per mezzo di documenti, dei beni oggetti di pegno e di quelli sui quali il pegno si trasferisce nonchè mediante l’annotazione in appositi registri”.

Per i prodotti per i quali vige l’obbligo di annotazione nei registri telematici istituiti nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale l’annotazione è assolta con la registrazione nei predetti registri (articolo 2-terdecies).

Per cui, nei registri dematerializzati dei prodotti vitivinicoli adesso è possibile gestire anche il registro dei pegni.

Per inserire un nuovo pegno si deve indicare:

la data di costituzione e di estinzione del pegno rotativo;

l’istituto bancario interessato;

l’importo del credito in euro;

la quantità di prodotto in litri;

il numero identificativo del lotto (se si tratta di prodotto confezionato);

la tipologia di prodotto da utilizzare come pegno;

il contratto costitutivo di garanzia reale in formato digitale (es. documento in formato PDF).

Gli unici elementi del registro telematico vitivinicolo presi in considerazione per la costituzione del REGISTRO DEI PEGNI ROTATIVI sono: il prodotto catalogato oggetto del pegno (identificato in maniera univoca dalla designazione) e i vasi vinari da utilizzare in via esclusiva nel pegno rotativo.

Ogni spostamento di prodotto sottoposto a pegno rotativo da un recipiente ad un altro deve essere annotato a registro nella stessa giornata di effettuazione dell’operazione.

Catania, 24/06/2020

Domenico Daniele